Savona. “I fermi macchina dei veicoli adibiti ad automedica per le sedi di Savona e di Cairo che si sono verificati in questi giorni non hanno mai determinato alcuna interruzione del servizio garantito ai cittadini. La presenza di procedure collaudate ha permesso di far fronte a questa situazione (prevedibile e prevista) come è peraltro già accaduto in passato”. Queste le parole del direttore del 118 Savona Soccorso Salvatore Esposito che ha precisato in merito alle polemiche dei giorni scorsi sull’utilizzo delle automediche e delle pubbliche assistenze per le emergenze sanitarie.
“Il servizio di emergenza sanitaria territoriale è stato istituito con il DPR del 27 marzo del 1992 allo scopo di garantire il coordinamento degli interventi di soccorso nell’ambito territoriale di riferimento. Il successivo sviluppo delle complesse attività del 118, avvenuto nel corso degli anni, ha fatto si che nelle centrali operative italiane non si potesse fare a meno della presenza di procedure e in ogni caso concordate fra tutti gli organismi che, a vario titolo, concorrono al soccorso ed alla sicurezza pubblica. Questi provvedimenti hanno regolamentato alcune delle più importanti attività del Servizio 118 quali: le modalità di risposta alle richieste di soccorso, quando allertare i Vigili del Fuoco piuttosto che il Soccorso Alpino, ovvero le Forze dell’Ordine, quali ambulanze inviare (e quando), con quali criteri attivare l’elicottero e le automediche”.
“Tutte queste attività hanno piani organizzativi che comprendono i provvedimenti da adottare nelle situazioni di carenza delle risorse, anche improvvise, realizzati grazie alla stretta collaborazione operativa fra il 118 e le Associazioni convenzionate-AACC (Pubbliche Assistenze e Croce Rossa). Il sistema di soccorso sanitario (intra ed extra ospedaliero) è, per sua costituzione, naturalmente preparato ad affrontare le situazioni di improvvisa emergenza”.