Savona. La decisione dell’azienda di garantire solamente la cassa integrazione ordinaria ha scatenato malumori e tensioni tra i lavoratori dell’indotto della Tirreno Power e i loro rappresentanti sindacali.
Anche Enrico Vesco, assessore regionale al Lavoro, manifesta la propria amarezza per tale decisione. “La posizione da parte dell’azienda è incomprensibile – dichiara -. Una rigidità nel non voler accettare una cassa integrazione straordinaria che darebbe la tutela ai lavoratori della centrale e il paracadute a tutti quelli dell’indotto. Dopo questa lunga trattativa, peraltro in una sede che forse non era quella opportuna, l’azienda avrebbe fatto meglio ad aprire un tavolo di confronto con il sindacato, che è la sede preposta per dibattere queste azioni”.
“La Regione – sottolinea Vesco – ha manifestato la disponibilità, pur nella difficoltà che sta vivendo, di conservare e mettere a disposizione gli ammortizzatori sociali in deroga per tutto l’indotto. Il nostro obiettivo è che nessuno rimanga senza tutela. La continuità del reddito è un fattore importante. La posizione dell’azienda è molto ambigua e anche sulle prospettive non ha dato grandi riposte. Quindi aumenta la preoccupazione”.
Fulvia Veirana della Cgil annuncia: “Una prima notizia dal piano nazionale è arrivata: il 9 aprile sarà convocato il tavolo interministeriale per la questione Tirreno Power. Questo risultato, seppur lontano, è arrivato dall’incontro di oggi. L’altra disponilità che è stata data, di fonte regionale, è quella di dare copertura sugli ammortizzatori sociali a tutti”.
“C’è però un atteggiamento dell’azienda negativo – rimarca la sindacalista -, che riguardo un approccio all’utilizzo degli ammortizzatori sociali molto rigido, perché intende ricorrere alla cassa integrazione ordinaria che non darebbe la possibilità ai lavoratori dell’indotto ad avere l’aggancio ai lavoratori della centrale”.
“I lavoratori dell’indotto avrebbero comunque la cassa in deroga con copertura regionale spiega Veirana -, ma è certo che in una crisi come questa sarebbe bene che i lavoratori fossero tutti sono uno stesso cappello. Oggi pomeriggio diffonderemo le decisioni sulle mobilizzazioni, però abbiamo già deciso di aprire lo stato di agitazione che preluderà ad uno sciopero generale se non si arriva ad un’attenzione anche da parte dei Ministeri ad una crisi così grave che riguarda tutta la provincia di Savona, perché a Savona ora si sta male. La mobilitazione dimostrerà che i lavoratori hanno delle necessità e vogliono delle risposte”.
“Hanno chiesto la cassa integrazione ordinaria per 102 dipendenti diretti – precisa Luca Porcile, portavoce delle Rsu -. La nostra richiesta è stata la cassa integrazione straordinaria che riguarda anche i lavoratori dell’indotto. Ad oggi Tirreno Power non ci sente. Ci vuole la pressione di tutti perché si arrivi a far sì che sia cassa integrazione straordinaria”