Savona. Cinque interrogatori per iniziare a chiarire l’orrore del Nucleo 3D, il reparto della Vada Sabatia in cui la guardia di finanza ha arrestato 12 operatori con l’accusa di aver usato violenza nei confronti dei pazienti.
Due degli arrestati, Vincenzo Cirillo e Gaetano Mauro, hanno deciso di parlare. Ovviamente il contenuto degli interrogatori è segreto, ma secondo quanto trapela i due avrebbero ammesso le loro responsabilità. Di fronte alle immagini mostrate loro dal gip Fiorenza Giorgi, si sarebbero dichiarati pentiti, in particolare Gaetano Mauro che avrebbe ammesso di “vergognarsi per quello che è successo”.
Durante gli interrogatori, che sono andati avanti per tutta la mattinata, Cirillo e Mauro avrebbero anche iniziato a fare luce sull’accaduto, spiegando meglio cosa avveniva all’interno del Nucleo 3D; ma viste le indagini ancora in corso le loro rivelazioni sono coperte dal massimo riserbo.
Il giudice Giorgi ha interrogato sempre in mattinata anche Fernando Luis Arevalo Orellana (l’operatore, difeso dall’avvocato Claudio Marchisio, a cui viene contestato il maggior numero di violenze, più di 10), Daniel Negrea e Mohamed Benarras. I tre stranieri, però, davanti alle immagini mostrate loro dal gip, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, come confermano gli avvocati Francesca Rosso e Giuseppe Piccardo, legali di Negrea e l’avvocato Andrea Frascherelli, che assiste il marocchino Benarras dopo che Giovanna Vigna ha rinunciato all’incarico per un problema di incompatibilità.
Domani sarà il turno di Eugenio Lucente, Tatiana Gesela Coronel Hernandez, Elisabetta Cerisola e Stella Cirillo: il primo sarà interrogato a Savona, mentre le tre donne a Genova, per rogatoria. Nessuno degli arrestati stamattina ha presentato istanze di alleggerimento della misura cautelare: i nove per il momento rimarranno quindi tutti in carcere.
Giovedì poi il giudice Giorgi sentirà i tre operatori ai domiciliari (Marco Cichero, Mirco Burattini e Andrei Braian Zegarra Flores), dopo di che l’inchiesta potrebbe essere probabilmente destinata ad allargarsi. Due i fronti su cui lavorano gli investigatori: innanzitutto si cercherà di chiarire se i superiori erano a conoscenza di quanto avveniva nel Nucleo 3D e quindi l’eventuale omissione di responsabilità. Il secondo filone riguarda invece le modalità con cui gli operatori venivano selezionati: sembra infatti che su 10 Oss arrestati solo uno possedesse realmente la qualifica, mentre gli altri 9 avrebbero svolto tale mansione senza averne i requisiti.