Savona. Un’ora di confronto con il gip Fiorenza Giorgi nella quale, di fatto, ha confermato quanto aveva già spiegato al pm Chiara Venturi. Roberta Bordone, l’agente immobiliare di 37 anni arrestata giovedì con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato il compagno, il noto gioielliere Alberto Dupanloup, questa mattina ha ricostruito ancora una volta quello che è successo l’altra sera.
La compagna di Dupanloup, accompagnata dal suo legale Marco Iovino, ha confermato di aver avuto una discussione con lui quando si trovavano nel locale dove stavano trascorrendo la serata, i Bagni Marea di via Nizza. A quel punto lei è rincasata prima e, circa un’ora dopo, è stata raggiunta a casa, in via Paleocapa, anche dall’uomo. In casa il diverbio, scatenato da motivi di gelosia, però si è riacceso ed è degenerato al punto che Roberta Bordone lo ha colpito con un coltello da cucina al torace ed al braccio. Sull’accoltellamento i ricordi della donna, secondo quanto trapela, sarebbero ancora confusi e poco lucidi: l’agente immobiliare ricorda però di aver aiutato il compagno a tamponare la ferita e di aver chiamato i soccorsi.
Per aiutare a ricostruire meglio quello che è accaduto, sarà utile probabilmente la testimonianza di Alberto Dupanloup, l’unico in grado di dare risposte più precise agli investigatori. L’uomo è ancora ricoverato al San Paolo di Savona, ma le sue condizioni sono in netto miglioramento. La sua compagna, su disposizione del gip, resta invece ai domiciliari nella casa varazzina dei suoi genitori.
La prossima settimana il magistrato conferirà al medico legale l’incarico di svolgere una perizia sulle ferite di Alberto Dupanloup. L’esame, attraverso una valutazione di alcuni parametri (tra i quali la direzione della coltellata e la zona in cui è stata sferrata) dovrà stabilire l’identità omicidiaria del gesto. Un passaggio necessario per poter valutare l’esistenza dei presupposti per derubricare l’accusa da tentato omicio a lesioni.