Savona. Era stato trovato in possesso di oltre mezzo chilo (560 grammi per la precisione) di eroina in pietra e per lui nell’aprile scorso erano scattate le manette. Nazzario Tartaglione, cinquantenne originario di Pescara, ma da tempo residente a Savona, era stato arrestato dagli agenti della squadra mobile che, sospettando avesse messo in piedi un giro di spaccio nella zona dell’Oltreletimbro, lo stavano tenendo d’occhio.
Per quella vicenda, questa mattina, davanti al giudice Emilio Fois, l’uomo ha patteggiato tre anni, sette mesi e dieci giorni di reclusione e 12 mila euro di multa. Il cinquantenne era stato fermato dai poliziotti in via Boito dove probabilmente stava attendendo un cliente: non appena Tartaglione aveva tirato fuori uno zaino dal bagagliaio di una Chrysler era scattato il blitz. Nella casa dell’uomo, in corso Tardy e Benech, gli agenti avevano poi trovato un bilancino di precisione e un centinaio di euro in contanti.
Le indagini successive all’arresto avevano fatto emergere una particolarità: secondo gli inquirenti infatti il pusher accettava il “baratto” come metodo per il pagamento della droga. Se i suoi clienti non avevano soldi in contanti per comprare lo stupefacente, sembra che Tartaglione (che era assistito dall’avvocato Daniela Giaccardi) accettasse in cambio altri oggetti di vario genere, in particolare capi d’abbigliamento.