Savona. Quattro anni e sei mesi di reclusione e 2200 euro di multa. E’ la condanna inflitta questa mattina a Pietro Noci, il 56enne milanese che era a giudizio per rapina per cinque colpi messi a segno in provincia di Savona: il 26 agosto 2008 alla Carige di Varazze, il 24 novembre 2008 alla Carisa di Spotorno, il 15 dicembre 2008 ancora alla Carige di Varazze, il 16 febbraio 2009 alla Carige di Villanova d´Albenga e il 10 aprile 2009 nella filiale della Carige di piazza Leon Pancaldo a Savona.
La condanna (il pm aveva chiesto 11 anni di reclusione e 3000 euro di multa) inflitta a Noci dal tribunale di Savona è in continuazione con la precedente, emessa l’11 ottobre del 2011 dal Collegio dei giudici di Genova, e porta la sua pena ad un totale di 19 anni e sei mesi di reclusione e 10700 euro di multa.
L’inchiesta che aveva portato all’arresto di Noci era stata denominata “Transformer” vista l’abitudine del bandito di travestirsi da donna per assaltare gli istituti di credito. Sono stati proprio alcuni degli occhiali, tutti dal design piuttosto particolare, utilizzati dal rapinatore ed altri accessori a far collegare il nome di Noci a numerose rapine: i carabinieri infatti sopra alcune auto utilizzate dall’imputato hanno ritrovato proprio gli oggetti usati per i travestimenti. In una delle vetture, ritrovata nel milanese, era stato trovato anche un blocchetto di assegni sottratto durante una rapina ad una filiale Carige dell’imperiese. Prove che, sommate ad alcune intercettazioni ambientali, hanno permesso ai carabinieri di arrestare Noci con l’accusa di rapina. Ad incastrarlo ci sarebbe poi anche il suo DNA ritrovato su due bottigliette d’acqua e su un cappellino trovati sempre su una delle auto rubate e poi ritrovate dai militari.
Inoltre a casa di Noci (che era difeso dall’avvocato Eugenio Losco) era stata ritrovata anche la scatola di un paio di scarpe “American Eagle”, trovate come altro materiale su una delle auto, la cui impronta era stata lasciata sia all’interno di una banca (sopra il bancone) che sull’auto usata dal rapinatore. Secondo l’accusa Noci, che è un nome ben noto alle forze dell´ordine (il suo “curriculum criminale” infatti è piuttosto ricco e gli vengono addebitati diversi assalti a sportelli bancari), nella maggioranza dei casi, agiva travestito da donna. Per gli inquirenti, avrebbe rapinato, dal febbraio 2008 al 27 aprile 2009, circa una trentina di banche in tutto il nord Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Aldo Adige, Emilia Romagna. Il rapinatore era stato arrestato nel giugno 2009 dai carabinieri del comando provinciale di Genova, che da mesi indagavano su di lui anche con pedinamenti ed interettazioni ambientali. Al momento dell’arresto però i “colpi” in provincia di Savona non gli erano ancora stati contestati.
Noci era uscito dal carcere nel 2007 dopo aver scontato una condanna a 15 anni, sempre per rapina. In Liguria, oltre alle rapine nella provincia di Savona gli si attribuiscono anche i colpi messi a segno a Sestri Levante (23 febbraio 2009), Arenzano (5 marzo), 22 aprile (Sanremo, Carige di corso Cavallotti). Il rapinatore di solito colpiva nelle banche più vicine alle uscite dell’autostrada e quasi sempre agiva travestito o da donna o in altri modi (una volta si era vestito da operaio dell’Anas). A tradire il Noci era stato il Telepass di un’auto rubata dal quale i carabinieri erano riusciti a individuare la zona dove abitava.
Il nome di Noci era finito anche alla ribalta delle cronache quando era rimasto ferito assieme ad un agente della polizia penitenziaria dopo aver tentato di evadere durante un trasferimento dal carcere di Marassi al Tribunale di Massa Carrara, dove doveva presenziare ad una udienza. L´episodio era successo in un´area di servizio sulla A12. Il detenuto aveva tentato la fuga durante le operazioni di rifornimento di carburante del mezzo della Polizia Penitenziaria nella stazione posta dell´aria di servizio dell´autostrada A12 di Sestri Levante, in direzione Genova.