Savona. Non si è fatta attendere la replica dei vertici del comando della polizia municipale di Savona alla lettera con cui un lettore di IVG.it ha raccontato di essere stato multato dai vigili nonostante avesse pagato la sosta in uno dei tanti stalli blu della città della Torretta.
A distanza di qualche giorno dalla pubblicazione della lettera sulle pagine del nostro quotidiano, oggi il comandante Igor Aloi ed il commissario capo Piero Pavone fanno sapere che “l’interessato ha fatto pervenire a questo comando una richiesta di annullamento del verbale ed alla quale è stata fornita adeguata ed argomentata risposta negativa sulla base delle considerazioni che seguono”.
“Innanzitutto l’agente verbalizzante ha riferito che è sua abitudine controllare con cura i veicoli in sosta al fine di individuare la presenza dell’apposito biglietto attestante l’avvenuto pagamento. In linea generale, poi, si deve sottolineare che l’esposizione del biglietto attestante l’avvenuto pagamento della tariffa di stazionamento costituisce obbligo distinto ed ulteriore rispetto al pagamento della sosta. Tale obbligo di corretta esposizione incombe sull’utente, mentre gli agenti accertatori non sono tenuti a compiere ricerche dettagliate per vedere se all’interno delle autovetture si possono comunque scorgere tagliandi posizionati in modo non adeguato. Tale principio è stato recentemente stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione con sentenza numero 8282 del 27 aprile 2016”.
Circa il fatto specifico, “non si comprende, fra l’altro, quale finalità abbia il lasciare dietro al parabrezza o ai finestrini altri tagliandi ormai non più in vigore. Si tratta ovviamente di libere scelte degli utenti, sulle quali nulla può dirsi. Il ‘preavviso di infrazione’ riporta già di per sé degli elementi sufficienti chiari e che denotano che il controllo è stato fatto in modo accurato. Nel testo si legge infatti ‘tickets esposti non validi per la data odierna’ quindi i biglietti esposti sono stati letto constatando che non erano più validi”.
“Circa le fotografie esibite dall’interessato, la scena è quella che ha ripreso lui ma non si può dire con assoluta certezza che sia quella vista da chi ha svolto l’accertamento. In generale, i biglietti, pur attestando l’avvenuto pagamento della tariffa, possono, una volta esposti, cadere sul pavimento del veicolo o subire eventuali altri inconvenienti che li portano a sfuggire al controllo visivo degli agenti e di cui comunque la responsabilità ricade sull’utente”.
“Anche la questione della statura necessaria per compiere l’accertamento, in funzione delle caratteristiche dimensionali della vettura, appare piuttosto singolare. Come si può affermare o insinuare se la stessa statura sia in grado di influire o meno sulla regolarità di un accertamento?”.
In ogni caso, Aloi e Pavone ricordano che “l’interessato allorché riceverà la notificazione del verbale (come lo esige la legge) potrà tutelarsi nei modi più idonei e nelle sedi ritenute più opportune”.